Sapersi contenere, nel senso di non dover necessariamente esternare tutto ciò che si ha dentro, è un segno di rispetto nei confronti delle altre persone.
Una cosa che troppo spesso si dimentica, infatti, è che le parole hanno potere. Il potere di commuovere, rasserenare, rassicurare, così come il potere di demoralizzare, colpire o ferire. Non per niente uno dei quattro accordi riguarda l'essere impeccabili con la parola.
Eppure, vi sono dei momenti in cui le parole escono dalla nostra bocca senza che nemmeno ce ne accorgiamo, e quando poi sono uscite, non sempre è possibile tornare indietro. Ciò accade, in particolar modo, quando ci si identifica, seppure inconsapevolmente, con la rabbia, la frustrazione ed il dolore che si prova in quel momento. Perché la rabbia, la frustrazione ed il dolore ci rendono ciechi, ciechi di fronte alla nostra verità.
Ora, questo non è per dire che, se ci sentiamo arrabbiati, frustrati o addolorati, ci dobbiamo tenere tutto dentro. Niente affatto. È sano esprimere ciò che abbiamo dentro, ma occorre imparare a farlo in modo rispettoso, ovvero senza demoralizzare, colpire o ferire l'altra persona. Perché gli altri sono il nostro specchio, e tutto ciò che facciamo agli altri, lo stiamo facendo in primis a noi stessi.
Su questo vorrei dunque invitarvi a portare la vostra consapevolezza, affinché possiate giungere a vedere chi siete voi per voi stessi, ancora prima che per chi vi sta attorno, perché questa è la strada da percorrere. La strada che vi porta ad essere unicamente voi stessi nel mondo, esprimendo la vostra verità. Una verità che si rivela a voi, nel momento in cui avete la capacità di essere presenti a voi stessi nel qui ed ora.