Riguardo al confronto e al conflitto

Lo scopo del confronto è quello di far sì che ciascuno esprima la propria verità. Da ciò deriva la frizione che si viene a creare fra i membri della coppia o del gruppo.

Il punto è che la frizione, se bene incanalata, può portare ad una crescita sul piano personale per via delle sfide che il confronto stesso presenta. Questo è ciò che avviene nel conflitto costruttivo.

Un conflitto che può aver luogo nel momento in cui vi è un clima di intimità tra le persone, nel senso che ognuno sente di poter essere ed esprimere ciò che è. Al tempo stesso, è proprio l'apertura nel confrontarsi in modo onesto e sincero l'uno con l'altro ciò che pone le basi per un vero clima di intimità.

Il conflitto è costruttivo quando si riescono ad identificare con chiarezza i punti su cui non si è d'accordo e si lavora fianco a fianco allo scopo di trovare un punto d'incontro. Pertanto, le divergenze fra gli individui non creano un muro tra di loro. Anzi, possono diventare una preziosa occasione di arricchimento sul piano personale.

Nel conflitto distruttivo, invece, ogni considerazione espressa dall'altra persona viene presa sul personale. Ovvero ci si sente criticati e persino attaccati, come se quella persona ci avesse dichiarato guerra. La reazione a ciò che viene percepito come un attacco sul piano personale porta a due reazioni diametralmente opposte, fuga o contrattacco, a seconda se ci si sente emotivamente deboli e vulnerabili oppure forti e stabili.

Per fuga s'intende quel comportamento in cui ci si sottrae al confronto con l'altra persona oppure si accetta il confronto ma si nasconde o si altera la verità. La ragione principale per cui si evita il confronto è la paura, o per meglio dire il nervosismo che il corpo prova nel doversi confrontare. Il nervosismo al pensiero di come l'altro può reagire, ad esempio. Ed il punto è che nell'omettere o falsificare la propria verità, in realtà, il prezzo più alto lo paga proprio la persona che mette in atto tale comportamento, in quanto così facendo nega la verità in primo luogo a se stessa.

Passando, invece, al contrattacco si ricerca il confronto con l'altra persona o comunque non ci si sottrae al confronto in essere, ma il tempo e/o il modo in cui ci si pone nei confronti dell'altro non portano a nulla di costruttivo. Anzi, si può giungere al punto di distruggere la relazione o comunque creare un clima di incomunicabilità.

Una variabile importante nel determinare se il conflitto può avere una valenza costruttiva o distruttiva è il tempo, ovvero il momento giusto in cui accettare, cercare o rifiutare il confronto. Qui entrano in gioco la propria Strategia e Autorità Interna. E seguire Strategia e Autorità è la chiave per far sì che venga espresso ciò che deve essere espresso e nei tempi e modi in cui deve essere espresso.