Human Design: Mappa e Bussola

 


Ci sono persone che escono dallo Human Design, in quanto ritengono di non averne più bisogno; persone che nemmeno entrano nell'esperimento, per l'idea errata che se ne fanno rimanendo in superficie; persone che fanno scelte importanti e talvolta radicali, imponendo a se stesse di seguire i dettami dello Human Design anziché lasciare che sia il loro corpo a guidarle in tal senso.

Ma il punto non è il sistema in sé, bensì la capacità di incarnarlo mediante le proprie esperienze di vita. Ovvero, il punto non è "Sono un Generatore frustrato, quindi, oggi stesso lascio il mio lavoro e mi rinchiudo in casa, nell'attesa che qualcuno o qualcosa bussi alla mia porta." Oppure, "il sistema è interessante, ma mi insospettisce il giro di soldi che lo muove. O ancora, "Dopo anni trascorsi a sperimentare con la mia Strategia e Autorità, la mia vita ha ormai preso un'altra direzione, e posso finalmente andare avanti per la mia strada senza rendere conto di niente a nessuno."

Perché lo Human Design non è un vestito che indossi quando ne hai bisogno o ti fa comodo, e che togli quando non ti serve più, o ritieni di poterne fare a meno.

Essere coinvolto nell'esperimento con lo Human Design significa avere una bussola che ti guida in merito a dove andare, ed una mappa che ti orienta quando ti perdi.

Certo, la mappa la devi saper leggere e decifrare in base al tuo vissuto, e della bussola ti devi fidare. E non è affatto facile quando la paura, l'ansia, l'incertezza, l'impotenza, l'angoscia e il dolore creano una separazione netta fra ciò che vivi e l'interpretazione che ne dai con la mente.

D'altra parte, è da lì che occorre passare per ritrovare te stesso e (ri)allinearti alla tua verità. E, sebbene tu questo viaggio lo possa fare senza mappa e bussola, se sei fortunato abbastanza da averli, almeno non procedi alla cieca, che tu ne sia consapevole o meno 😉